martedì 2 ottobre 2012

Diario quasi reale di un mercatino.

Non sempre lo Schifoniglio a testa in giù mi ha dato dei buoni consigli, soprattutto quando l'ho incautamente capovolto.



Tempo fa mi disse: "vai, porta le tue preziosissime creature in piazza Fogliastretta, a Viagrande...sarà un successone!"; inutile ricordare che la strada dell'insuccesso è lastricata delle migliori intenzioni e decorata da preziosissimi consigli. Se non gli volessi bene, lo schifoniglio starebbe già girando sullo spiedo.
Vi racconto come andò.

Arrivammo in piazza Fogliastretta alle 9 in punto; eravamo io, il Re, la Mantisalpa (che perdemmo subito di vista perchè andò in giro per tutto il giorno mangiando le ombre altrui, rosicchiando una sola gamba ai tavoli, bucherellando i gazebi, moltiplicando i pesci e facendo altri terribili scherzi alla gente), il Cricesprizzo (che per tutto il giorno circumnavigò inutilmente la piazza) e la Noia nascosta  a nostra insaputa nel bagagliaio.
Quando arrivammo sul posto, subito ingaggiammo una lotta con 2 streghe malvagie che volevano rubarci l'albero...in questo devo ammettere che la mantisalpa fu risolutiva: con un colpo di lingua bavosa ed uno sputo di quelli olimpionici, le incollò ad una parete dove più tardi le incorniciarono.
Mentre il Cricesprizzo era già al ventesimo giro, avevamo montato il gazebo; al cinquantesimo giro avevamo persino finito di montare il resto. 



Nel frattempo, dalla Terra di Bò, arrivarono Viola e Milena che avevano perso e ritrovato la scatola magica che contiene le idee. Milena aveva l'aspetto centrifugato di chi passa troppo rapidamente dal panico alla gioia, a stento trattenni la Mantisalpa dal leccare anche lei per reidratarla.

 Mentre eravamo lì che aspettavamo che succedesse qualcosa, la Noia saltò fuori gridando: "sorpresa!" e persino il Cricesprizzo, per un attimo, si fermò attonito. Tutta la piazza sbadigliò all'unisono.
Quella fu la fine.
Mangiammo palline e verdure, bevemmo aqua calda, parlammo solo tra di noi. La gente passava ma non ci vedeva, il Cricesprizzo andava così piano che le ore passavano troppo lentamente. Con cadenza costante tutta la piazza sbadigliava all'unisono.
Solo la Principessa delle Dughe passò a trovarmi, sbadigliando all'unisono con noi. 

Tra i partecipanti al mercatino c'erano: la signora Nocepesca, il Soldatino di Cuoio, L'uomo che attaccava i Bottoni, L'omino delle Lave, Le Pietre Parlanti, Le Pietre Permalose, i Cani di Vetro, i Cavalli di Cartone, le Pecore Nere, Le Cornacchie Scimunite, Le Scimmie a Tre Teste. 

E poi c'era la Rana dalla Bocca Larga.

E tutti ci annoiammo tantissimo sbadigliando all'unisono con cadenza costante, anche le streghe incorniciate alla parete.