lunedì 11 novembre 2013

Autunno disorientato

Dalle mie parti l'Autunno è arrivato oggi, trafelato, con un vento impetuoso che passando di fretta l'ha abbandonato  qui, Autunno disorientato.
Durante il giorno Autunno è caldo, con un sole che quasi è prepotente. Di sera invece si immalinconisce e si vela di umidità densa e compatta.
Autunno anomalo, indeciso.
Però alle foglie non importa, sono stanche, devono compiere il loro ciclo e cadere. Così i tigli dei viali si stanno spogliando a poco a poco delle le foglie che, cominciando dal bordo più esterno, virano il loro colore dal verde brillante al giallo-arancio bruno e dorato.
Osservo tutto questo mentre il mare è ancora calmo, la pioggia è occasionale e il vulcano borbotta e sbuffa, grida e lancia, schizza e sputa ceneri e lapilli.
Si, vivo in posto meraviglioso.

Ho voluto dedicarmi a qualcosa che non fosse un gioiello da indossare.
Ci ho messo l'autunno.
...e la fantasia.





E siccome il Gufo è un animale notturno, ci ho messo anche la Luna.


 



Domani qualche foto meno... notturna, e un po' di indicazioni su come ho costruito alcuni attrezzi fondamentali per il lavoro.

martedì 30 luglio 2013

Mattonelle Marocchine

Dal momento in cui ho visto le matrici  ho avuto un chiodo fisso: mattonelle. Mattonelle subito!


Ogni volta che comincio queste placchette, mi viene in mente che "quello che è facile diventa complicato".
Facile perchè la goffratura (forse se lo chiamo EMBOSSING capite di cosa sto parlando) prevede l'uso di una matrice per imprimere la forma sulla lamina; complicato perchè quando passo al colore, al montaggio e alla lucidatura il tempo che impiego aumenta in maniera incontrollata.


In questo caso in particolare, la complicazione è scaturita dal fatto che il colore blu che mi era rimasto era quello al alcool...ed il colore ad alcool entra irrimediabilmente in conflitto con la vernice che uso per proteggere il metallo dall'ossidazione e la pelle dal contatto con i prodotti di quest'ultima.
Insomma, è stata una fatica, ma ne è valsa la pena. Credo.

La chela sotto l'orecchino è uno dei ritrovamenti di questa estate calda e ventosa.

Tornando a "quello che è facile diventa complicato"... voglio condividere con chi legge questo post l'ascolto di
"Senza paura", una  canzone del 1976 che descrive con amara ironia il percorso attraverso le fasi della vita. Un percorso spaventoso, ma che in maniera del tutto innaturale tentiamo di affrontare senza paura. Come se l'incoscenza e il coraggio fossero la stessa cosa.
E non è così.

"Senza paura"  è la prima traccia di "La voglia la pazzia l'incoscienza l'allegria", album pubblicato nel 1976 da  Ornella Vanoni, in collaborazione con Vinicius de Moraes e Toquinho.












venerdì 26 luglio 2013

Acciaio

Tempo fa avevo comprato una striscia di acciaio, per provare a cimentarmi con questo metallo.
Compro il metallo dove lo vendono ai lattonieri, ogni volta devo convincere il negoziante che, dal momento che non devo costruire grondaie, una lastra di 2 x 3 m per me è veramente troppo.
Con l'acciaio sono più fortunata, mi vendono le strisce che rimangono quando lo tagliano a lastre. Così sono tornata a casa con una striscia di 1,5 m x 15 cm.
All'inizio l'ho guardata per qualche giorno senza sapere come affrontarla; siamo abituati a vedere l'acciaio lavorato in manienra precisa, con rifiniture nette che possiamo definire "industriali".
Io invece ho deciso di trattarlo come un metallo qualsiasi, con una lavorazione dal sapore etnico, aggiungendo del colore che contrastasse con la naturale  freddezza di questo metallo.
Sono ancora in fase di sperimentazione, questo è il primo esperimento.



Quello che mi piace è la leggerezza dell'insieme.
Un modo diverso di vedere l'acciaio.
Leggero come le ali di un insetto ma duro come... come... come l'acciao! :)

 

martedì 23 luglio 2013

...colore ed estate.

Non tutte le foglie sono rosse in autunno. Ci sono foglie coloratissime in estate, ci sono fiori che ci accompagnano con colori e profumi per tutto il periodo estivo.
Spesso si tratta di piante che non sono mediterranee, le coltiviamo nei nostri giardini per godere dei loro colori. E siamo talmente abituati a vederle, che fanno romai parte del nostro immaginario comune.


Vite canadese

Passeggiando in giardino (non apiedi nudi, non sono l'unica che passeggia indisturbata in giardino... e gli "altri" ci lasciano simpatici ricordini) sono letterlamente bombardata dai colori.
Il fusto della Kentia, per esempio (la Kentia viene dall'altro capo del mondo, dall'isoloa di Lor Howe da cui il genere prende il nome: Howea).






Le Petunie che dondolano affacciandosi sul terrazzo del vicino (la petunia del vicino è sempre più rosa).





L'Aloe ferox. Non si sa mai, metti che un giorno abbia voglia di preparare un decotto.



Ci sono anche "tracce" della mia presenza: scacciapensieri. Ce ne sono almeno tre, in giardino.






Insomma, non c'è da studirsi se i miei pendenti (fratelli ovali/goccia dei miei pendenti "Squares") rubino i colori del mio giardino.



Giada rossa e agate


Agata rossa, smalto color avorio, agate e ambra


Calcite e agate





lunedì 8 luglio 2013

Tursiopi

...non so se avete presente la voglia di mare.
Certo, è vero, sono fortunata: il mare ce l'ho sotto casa...ma io lo volevo DENTRO casa!
Che dire? Mi sono attrezzata!



 E mentre loro giocano con la palla, io continuo a martellare indisturbata.




Per ottenere l'effetto "luce filtrata dall'acqua" sulla "pelle" dei miei delfini, ho patinato il rame dentro un barattolone, scegliendo tempi diversi per ognuno dei due delfini, in modo che ognuno dei due avesse diverse sfumature e tonalità di blu-verde.
La palla è di corallo... che altro avrei potuto scegliere?


lunedì 1 luglio 2013

Ti amo, nonostante tutto.

Tempi duri, per gli amanti.
Tempi in cui niente sembra essere puro, niente sembra essere concreto, niente è stabile.
In questi tempi così precari, il punto di forza di chi sopravvive, è conservare se stessi e la propria integrità. Conservarsi puri, ma essere forti. Essere luminosi, ma sapersi abbandonare all'abbraccio di chi si ama.
Per questo motivo, questo anello,  con la drusa di quarzo grezza dal candore brillante e l'abbraccio (tentacolare, in effetti) dell'argento, mi sembrano una metafora dei rapporti umani... quelli in cui "ti amo, nonostante tutto."


Argento 925, drusa grezza di quarzo.

lunedì 18 marzo 2013

'60s

...non è un mistero che io ami gli anni 60/70... forse per l'atmosfera, forse per i colori, soprattutto per la musica.
Pare che la strepitosa moda di quegli anni stia tornando; personalmente non vedo l'ora di rivedere negli scaffali pantaloni e jeans a zampa di elefante, casaccone ipercolorate, stivali di colori improponibili e le mie adorate zeppe. Ditemi che sono poco sensuali, ditemi che sono poco eleganti...non mi interessa, le adoro!

Ho deciso di dedicare qualche pezzo a quel ventennio adorato, chiamando ogni pezzo col titolo di una canzone che mi ha ispirato.





Finalmente, grazie al mio adorato archetto da traforo, posso trwasferire i miei disegni sulla lamina di metallo!
Da quando ce l'ho per le mani, è un continuo traforare, segare...



In questo caso è stata l'incisione acida a consentirmi di disegnare sul metallo...

 (In the Court of the Crimson King, che contiene "Moonchild", uscì nell'ottobre del 1969 e fu il primo album dei King Crimson. L'album fu un successo: persino Pete Townshend,  chitarrista degli Who, lo definì "un capolavoro assoluto".)






Qualche volta, oltre all'incisione chimica, aggiungo un tocco di colore. Giusto qualche linea...




A volte mi basta la sola patina.




 

lunedì 11 marzo 2013

Onda, su onda...

...in effetti la mia vita è caratterizzata da ONDE.
Vivo in riva al mare, ho studiato il mare, abbraccio onde sonore, colgo lunghezze d'onda... il mio stesso umore, mi dicono, oscilla come in balìa delle onde.
Anche il metallo diventa attraversato da onde, da creste e valli che si ripetono rincorrendosi sulla sua superficie... stanno lì a raccogliere la luce per restituirci le ombre, stanno immobili ma in perpetuo movimento.
 

Aquiloni


A volte si prestano ad essere cosparse di colore, delle altre volte si lasciano patinare.

Waves


Tutte le volte, comunque, mi assecondano nei miei sforzi per descrivere uno spazio e tracciare un'immagine.

Tatlin's Towers


domenica 10 marzo 2013

Riflessioni post 8 marzo.

...non c'è molto da dire su cosa significhi essere donna.
O meglio: ci sarebbe moltissimo da dire, ma è talmente tanto che potrebbe essere preferibile dare l'esempio piuttosto che parlare. Forse anche per pigrizia.
Oppure, se si decide di parlare bisogna scegliere per bene le parole, perchè le parole sono importanti e troppo spesso vengono usate male.
Essere una donna in questo mondo dominato dalla velocità e dall'apparenza, significa misurarsi ogni giorno con situazioni al limite del paradosso: per un verso si parla di emancipazione, di diritti, di uguaglianza, di amore; per un altro verso invece la tendenza è troppo spesso quella di cancellare tutte le peculiarità e le sfumature che rendono DIVERSE le donne. C'è la tendenza all'omologazione anche in questo, nel modo di vivere la sessualità e la socialità. Ci dicono che la società spinge all'individualismo, al relativismo. Non è vero. A parer mio la società spinge verso l'omologazione e l'appiattimeno su un modello di comodo, su un'interiorità spicciola e banale, su un livello "base" sul quale adagiarsi tanto con disinvoltura quanto con superficialità.
Le donne devono lottare contro violenze fisiche, sociali, psicologiche. Essere donna significa dovere subire sguardi compiaciuti che si aspettano di essere ricambiati con sguardi compiacenti.
Essere donna significa esserlo da sole o in una coppia.
Io ho sempre desiderato essere "la sua compagna", perchè ho sempre ritenuto offensivo essere "la sua donna". Fino a quando però non ho sentito pronbunciare la frase "la mia donna" nel modo giusto, e ne ho colto un senso nuovo. Quella è diventata una frase che lasciava sottintendere tutto quello che è l'universo di una donna e solo il suo, le cose che la rendono DIVERSA, le cose che la rendono speciale. Perchè voglio essere protetta per quello in cui sono più fragile, voglio essere accompagnata nei sentieri che non conosco. Voglio essere osservata perchè è anche bello esercitare un po' di vanità, voglio essere una complice, un soldato o una spia. E volgio fare lo stesso quando posso essere io, quella forte.
Perchè le donne, sempre, hanno una forza insospettabile. Una forza DIVERSA.





martedì 5 marzo 2013

Fiaba

Ogni tanto sono troppo soddisfatta di qualcosa. 
Di questa "Fiaba", per esempio.

Avevo un sasso di ambra baltica di un colore strepitoso, ma dalla forma un po' strana: a metà tra una luna ed una patata, una sorta di virgola celeste incrociata con un tubero. 
"Due cose così distanti - un satellite ed un tubero, appunto - non dovrebbero esistere nello stesso elemento", pensavo, ma fu presto chiaro che sbagliavo. "Dopo tutto, l'uomo è arrivato proprio sulla luna, ne ha calpestato il suolo, ci ha saltellato sopra... ma quanti uomini sono invece molto vicini ad un tubero? Tantissimi." Questa riflessione amara mi fece ricredere sul mio sasso. Improvvisamente mi sentii fortunata ad avere tra le mani una gemma tanto terrestre, tanto reale. Per di più con tante cose da raccontare (l'ambra è una resina fossile).
Però nacque un secondo problema: troppo terrestre, troppo reale, bisognava SOGNIFICARLA. Come si può appiccicare un po' di fantasia ad una gemma così... coi piedi per terra? Mi concentrai sulla parte più nobile del suo aspetto: Luna (senza nulla togliere alla patata).
"Deciso, quindi. Sei una Luna. Ma siccome rimani sempre anche un po' patata, sarai Luna calante, vorrai sempre correre verso la parte più buona e genuina di te stessa. Calerai verso la terra, cercherai sempre la tua parte "patata". Ora ti serve un Cielo."
"E però come si fa mettere un Cielo accanto ad una Luna-Patata? Si sentirebbe superiore, farebbe il gradasso." Il cielo fu presto ridimensionato: sarebbe stato più piccolo della Luna-Patata.
Trovai il Turchese giusto per un cielo non ancora notturno, perfetto per una luna calante un po' malinconica e sbarazzina. 
Come montare questa Fiaba? 
Con un filo magico, un filo d'argento, che fosse prezioso e abbracciasse le pietre... e il collo di chi vorrà raccontare questa fiaba.

E anche il retro della collana partecipa alla storia: con una curva elegante che sostiene il cielo turchino, una curva che è un po' carezza, un po'  amo per acchiappare sogni.





Così è nata "Fiaba", la prima collana in argento, la prima collana con saldature. 
Nata da un'idea, da un disegno e soprattutto dalla solita imprescindibile follia.




venerdì 15 febbraio 2013

La scienza in BAMBINESE.

Oggi si parla di Scienze.
Però in BAMBINESE.
Non è giusto che solo i miei amici di facebook possano godere di questo indispensabile vocabolario, dunque lo posto qui, sul mio blog (tanto ormai mi pare assodato che io non sia un persona "seria").

Ecco a voi il 

Vocabolario Scientifico 
Bambino-Resto del Mondo.
Con definizioni spesso illustrate.

"I nanopolveri sono cose piccolissime molto pericolose per la salute che si fanno bruciando la spazzatura puzzolente" 
(capito?)

"Le foglie hanno il dovere di buttare ossigGeno e prendere la nidride carbonia"
(guai a loro)

"Il gas non si vede perchè è velocissimo" (sto ancora cercando di capire a quale gas il bambino facesse riferimento; devo dire che ho una mia idea)

"Io alle meduse ci tiro le pietre per vedere se sono maschi o femmine"
 (determinazione empirica del sesso)

"I squali sono aggressivi e nuotano di traverso, così ti vedono"
(questa non l'ho capita, forse sono squali egiziani)

"i coccodrilli, le tartarughe e i dinosauri sono rettili, il pollo è un uccello, però fanno le uova. Le rane fanno le uova ma non sono rettili e non hanno la coda"
(anatomia comparata) 

"i fossili sono ossa di dinosauri che erano vivi, ma è caduto un meteorite e sono morti, poi è arrivato un animale che mangia le piante, ma è mangiato da un altro animale che è ucciso dall'uomo. E poi noi troviamo le ossa."
(alla fiera dell'est) 

"Le piante sono verdi perchè prendono il sole e fanno lo zucchero"
(devo provarci anch'io...) 

 Boro Talc, borotaRco, boro talco:  quella polverina profumata = borotalco

CRoro filla, crolo frila: cosa verde che tinge le foglie = clorofilla

TenZione superficiale: quella cosa che certi insetti camminano sull'acqua = tensione superficiale (questa l'hanno capita)

AGetone: quello che toglie lo smalto e fa puzza = Acetone

Mmischiare o immischiare: mmischiare = mescolare

Gocciolatore: una cosa che serve a fare le goccIe = misterioso oggetto che sembrerebbe funzionare come una pipetta

Carotieni o carotelli: quelli delle carote = caroteni

Taglia pizzi: oggetto molto pericoloso = misterioso oggetto adibito al taglio.

Vaculogo, vaculolo, bacuolo, bacuono: quella bolla di acqua che c'è nelle piante = vacuolo

Foglia angiolata: foglia con la punta e la pancia = foglia lanceolata

L'entamente: piano = lentamente

Sperimento: sperimento = Esperimento

Insagliata: insalata


TO BE CONTINUED...

Però questo disegno l'ho amato più di ogni altra cosa perchè non era stato richiesto, è stato un gesto spontaneo. <3



 

domenica 20 gennaio 2013

Le punte del trapano

Quello di oggi non è esattamente un tutorial... e soprattutto non è made in Jamila. Però è una delle "cose" più interessanti che ho "captato" sulla rete.
Si tratta dell'utilizzo di tutte le punte del trapano; il mio amato, amatissimo trapano.

In effetti non è molto diverso da quello che dice il manuale o che lo stesso buon senso (e un minimo di esperienza) suggerisce, però ha il grande pregio di essere schematico, intuitivo e semplice. E per chi non conosce la lingua... sono persino sufficienti le figure! 

Il post è di Elissa Campbell, una BOOKBINDER americana e lo trovate qui.
 

...cosa sia una BOOKBINDER è una discussione che rimando al prossimo post, ho una mezza idea di intervistarne uno tutto catanese.

Buona visione!

Io per esempio, col trapano ho satinato il "sederino" del mio gufetto!